E' l'imperfezione che ci rende umani, non la perfezione.

Questo post si presenta da solo, perchè già il titolo è inequivocabile.
Eppure mi rendo conto che c'è tanto bisogno di parlare di questo argomento, soprattutto in questi ultimi tempi, dove la perfezione e il perfezionismo dilagano come se fossero la norma e gli ambiti coinvolti sono praticamente tutti: dalla vita privata a quella pubblica e lavorativa non c'è scampo ...forse!

Ci dicono che bisogna mostrarsi al meglio, dall'abbigliamento alla postura, dall'alimentazione alla cura del corpo, dai corsi professionali ai luoghi che si frequentano, tutto deve essere perfetto, perchè (dicono) questo porta benessere a 360 gradi. 
Nulla di più falso!

Non parlo della sana cura di sè, parlo del suo eccesso, della sua esasperazione.



Tutti gli ambiti della vita si possono trasformare in gabbie (e sovrastrutture inutili), che comprimono, stritolano,  soffocano l'unicità di ciascuno di noi. 
L'imperfezione fa parte della natura umana, anzi, fa proprio parte della vita: se fai una passeggiata nella natura ti accorgi che niente è perfetto, ma tutto è armonioso e in equilibro reciproco. La natura, anche quella umana, ha una sua Intelligenza, che comprende e prevede anche l'imperfezione, perchè il senso della vita non è essere perfetti, ma fare esperienza di questo mondo. Non siamo nati per dimostrare di essere perfetti, siamo nati per fare esperienza degli equilibri della vita, dei suoi sensi e dei suoi controsensi e renderci conto che tutto si amalgama senza turbamenti.

Un sorriso autentico e spontaneo, che trasmette felicità è bello anche se hai le labbra sottili e screpolate.
Se desideri imparare a disegnare puoi iniziare con un foglio e una matita, non occorre sentirsi pittori.
Una casa è accogliente quanto trasmette calore, non quando è resa come una vetrina all'ultima moda. Una cena tra amici è bella quando c'è armonia tra le persone, non con pietanze complicate o servizi di piatti costosi.

Questi sono solo alcuni esempi, ma la lista potrebbe continuare e sono sicura che anche tu, proprio in questo momento che stai leggendo, stai pensando a tutte le volte che ti sei confrontato con il perfezionismo. 

Il perfezionismo blocca, perchè dà spazio alla paura di sbagliare, che, a sua volta, chiama la paura di non piacere e sentirsi inadeguati. 

Accettare l'idea di essere imperfetti apre la porta della sperimentazione, che chiama la curiosità di mettersi in gioco, che attiva l'adrenalina, quella buona, quella che ti fa dire "Ci provo!". E questo non vuol dire essere sprovveduti, vuol dire essere consapevoli di se stessi e volersi mettere in gioco. 

Forse stai pensando "Come si fa ad accettare l'idea di essere imperfetti?"

Ci sono tanti modi, il primo passo è, come spesso scrivo, aver voglia di provare, aver voglia di dedicate  un po' di tempo a nuove forme di pensiero e di azioni, aver voglia di scoprire qualcosa di differente da ciò che è stato finora.  

 Essere imperfetti non vuol dire essere sbagliati, vuol dire semplicemente essere umani.

Se vuoi raccontarmi la tua esperienza o hai bisogno di un aiuto, contattami.


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