"L'inganno del più spendi più ami: la psicologia del dono".

Arriva il Natale e, puntuale, l'ansia dei regali da comprare.

C'è un'equazione silenziosa e crudele, che si insinua nella testa quando si entra in un negozio o si scorre una vetrina online: l'idea che l'intensità del nostro affetto sia direttamente proporzionato alla cifra stampata sullo scontrino. E magari ti ritrovi a guardare un oggetto perfetto per la personaa te cara, per poi scartarlo perchè costa troppo poco.

In tempi di difficoltà economica questa distorsione cognitiva trasforma il piacere del dono in una fonte di ansia e di vergogna, che fa dimenticare una verità fondamentale: il valore di una persona non si misura in euro e il dono non è una transazione commerciale, ma un linguaggio. 

L'inganno del più spendi più ami sta nella spettacolarizzazione dell'acquisto  e del consumo, frutto di una cultura che vuol far credere che servono gesti eclatanti e costosi per dimostrare l'affetto e l'amore.

Quando questa ansia da prestazione prende il sopravvento, il regalo smette di essere un ponte verso l'altro, sovrapponendo giudizi e paure. 

Per uscire da questo labirinto bisogna distinguere due concetti che spesso vengono erroneamente sovrapposti: il costo e il valore. Il prezzo o costo è un numero, un'etichetta decisa dal mercato! Il valore è il peso emotivo che quel gesto ha all'interno della relazione. Sono pienamente consapevole che un biscotto non è un diamante, ma, soprattutto in questo periodo storico, è importante riscoprire il valore del legame affettivo piuttosto che l'ostentazione effimera. 

Ma davvero è necessario indebitarsi o rinunciare ad altre necessità per comprare oggetti costosi (e spesso impersonali) per impressionare l'altro? Se cerchi benessere psicologico NO!

Un Natale più leggero, ma più profondo può essere la chiave per mettere al primo posto la connessione e la complicità tra le persone: non serve la carta di credito e il vincolo delle rate per dire ?Ti voglio bene, sei importante per me'. Pensaci! 

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