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"L'inganno del più spendi più ami: la psicologia del dono".

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Arriva il Natale e, puntuale, l'ansia dei regali da comprare. C'è un'equazione silenziosa e crudele, che si insinua nella testa quando si entra in un negozio o si scorre una vetrina online: l'idea che l'intensità del nostro affetto sia direttamente proporzionato alla cifra stampata sullo scontrino. E magari ti ritrovi a guardare un oggetto perfetto per la personaa te cara, per poi scartarlo perchè costa troppo poco. In tempi di difficoltà economica questa distorsione cognitiva trasforma il piacere del dono in una fonte di ansia e di vergogna, che fa dimenticare una verità fondamentale: il valore di una persona non si misura in euro e il dono non è una transazione commerciale, ma un linguaggio.  L'inganno del più spendi più ami sta nella spettacolarizzazione dell'acquisto  e del consumo, frutto di una cultura che vuol far credere che servono gesti eclatanti e costosi per dimostrare l'affetto e l'amore. Quando questa ansia da prestazione prende il sopr...

Un veleno psicologico e ti rovina la quotidianità.

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Oggi ti parlo di un atteggiamento molto diffuso e che, di per sè, non è negativo, a meno che non ne faccia un uso scorretto: il confronto con gli altri. Confrontarsi con gli altri è naturale: il confronto è un processo psicologico radicato che serve a definire identità e appartenenza, ma può generare invidia e frustrazione quando viene interiorizzato in modo controproducente e automatizzato.  E' facilmente intuibile come un confronto costante con gli altri possa portare a insoddisfazione cronica e riduzione di autostima e benessere generale nella propria vita: in particolare quando il paragone diventa abituale e inconsapevole può trasformarsi in un vero e proprio veleno capace di generare ansia, insicurezza, bassa autostima, insoddisfazione e svalutazione cronica e disagio generalizzato.  Leon Festinger nella sua teoria sul confronto sociale del 1954, descrive molto bene il bisogno innato di confrontarsi con gli altri per valutare abilità e valore. Tuttavia, quando questo proc...

25 Novembre Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne.

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Oggi, 25 novembre, ricordiamoci che i panni sporchi non si lavano in casa e che il silenzio non protegge, perchè è la voce che può cambiare le cose.  Ogni donna ha il diritto di vivere libera, rispettata, valorizzata e di sentirsi al sicuro.  La violenza sulle donne non è solo un fatto privato (forse non lo è proprio), è una ferita sociale che dalle case si propaga nei luoghi di lavoro, nelle strade, nei luoghi pubblici e prende forma con la prevaricazione psicologica, verbale, fisica ed economica.  La violenza non riguarda solo le cronache, non è qualcosa fuori dal nostro mondo, è la vita quotidiana che viviamo tutti i giorni, è la società di cui facciamo parte, sono i valori che portiamo dentro e insegniamo al prossimo.  E' un fenomeno complesso, perché spesso si nasconde dietro silenzi e paure: il livido giustificato, il mobile di casa rotto per distrazione, la poca voglia di uscire con le miche o i brutti voti a scuola e tanti altri segni che comunicano altri sig...

17 Novembre Giornata Mondiale Prematurità.

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Oggi, 17 Novembre, si celebra la Giornata Mondiale dei Bambini Nati Prematuri. La nascita prematura, che avviene prima della 37' settimana di gestazione, non è solo un evento medico, è un'esperienza emotivamente e psicologicamente intensa, che coinvolge il bambino, i genitori e l'intero sistema familiare.  La fragilità fisica dei neonati prematuri si intreccia con la vulnerabilità emotiva dei genitori, che spesso vivono sentimenti contrastanti di paura, speranza e senso di impotenza.  Infatti, ansia, sensi di impotenza, vulnerabilità, e fragilità sono gli stati d'animo che caratterizzano le giornate dei genitori che vivono la terapia intensiva dei loro figli prematuri, che, secondo i dati riferiti dal quotidiano La Repubblica (del 14 novembre) in Italia ogni anno sono più di 25.000 bambini.  La nascita improvvisa interrompe l'attesa e genera un senso di perdita del tempo naturale della gravidanza, che è anche naturalezza del vivere quotidiano. Questa brusca interruz...

Solitudine e isolamento: un paradosso moderno.

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La Presidente del CNOP Maria Antonietta Gulino, intervistata dal giornale La Stampa, ha sottolineato che "la solitudine è in forte aumento e l'isolamento va di pari passo".   Dal mio punto di vista un paradosso! Viviamo in un'epoca iperconnessa, ma mai come oggi ci sentiamo soli. La solitudine non è solo l'assenza di compagnia, ma una disconnessione emotiva che può colpire anche coloro che sono circondati da tante persone.  Spesso la causa dell'isolamento dipende dai ritmi frenetici e frammentati della vita, dalla digitalizzazione della comunicazione, a cui consegue una fragilità relazionale e sociale.  La psicologia e i percorsi di crescita personale e consapevolezza possono fare tanto per comprendere e arginare questa problema: non parlo di soluzioni magiche, ma di strumenti per ascoltare se stessi e rivedere la realtà circostante in modi differenti.  Se la realtà, la cultura e le politiche sono (per ora) quello che sono, bisogna assumersi personalmente la r...

"Perchè pensiamo al Natale già a Ottobre?" Sveliamo i segreti della mente.

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Siamo ancora a Ottobre, vestiti con t-shirt e giubbini leggeri, eppure già pensiamo al Natale  con i suoi addobbi, le sue luci e tutta l'atmosfera festosa:  Per quale motivo sacrifichiamo la magia dell'autunno preferendo quella natalizia? La tendenza ad anticipare il Natale è influenzata da diversi bias cognitivi, ovvero schemi di pensiero che alterano la percezione della realtà.  Uno tra tutti è il bias di "disponibilità": appena i primi simboli natalizi compaiono su media e social, la memoria ne viene invasa, rendendo l'idea del Natale più accessibile e frequente.  Il secondo bias coinvolto è quello dell'"ancoraggio": dopo che il primo stimolo natalizio ha fatto la sua comparsa nella mente, la tua attenzione si ancora su questo elemento, ignorando gli avvenimenti stagionali dell'autunno.   La forte pressione sociale e culturale (oltre al marketing) rafforza il bisogno di appartenenza e di condivisione, rendendo il Natale un punto di riferimento...

Come spegnere il monologo interiore.

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Il monologo interiore è quella voce che, incessantemente, commenta, giudica, anticipa, e rielabora ogni esperienza. A volte può essere utile, ma il più delle volte diventa fonte di stress, ansia e auto-svalutazione.  Spegnere il monologo interiore è difficile, in quanto una volta che inizia non si ferma e provare a zittirlo vorrebbe dire entrare in conflitto con esso: un conflitto aspro, destinato a bruciare molte energie con scarse probabilità di successo.  Il metodo più efficace non porta a zittire il monologo interiore, ma a  trasformarlo   attraverso la consapevolezza: imparando a osservare i pensieri che formano questo monologo, impari a prenderne le distanze, a non identificarti con essi e, soprattutto, capisci che i pensieri non sono la realtà, ma prodotti della mente, che possono essere cambiati e, quindi, trasformati.  Il risultato  è che impari a ridurre il loro potere e la loro frequenza. Ora è probabile che tu ti stia chiedendo come fare? L...